PARCO CICLISTICO DELL’ETNA

Come crepitii di un temporale, pedali a testa bassa mentre sali e tra gocce di sudore che cadono sul tubo orizzontale del telaio e battiti del cuore in gola, bombe ad intervallo di tempo ritmici ti entrano nelle orecchie. No, non può essere: il cielo è terso, neanche una nube all’orizzonte.

Allora sono fuochi d’artificio giù in paese, quelli che qui al sud richiamano alla festa del patrono, ma poi ci pensi bene e Sant’Alfio è già passato da un po’. E allora non può essere che Iddu, il vulcano o Idda, la Montagna con la M maiuscola, così come chiamano l’Etna i siciliani.

La montagna che incanta, possiede una forza magnetica che attrae e invita al contatto, alla scalata, al respiro profondo e alla ammirazione. 3.340 metri di altitudine, massiccio unico e maestoso che sorge dal mare e chiede solo di essere risalito, pedalato, conquistato.

Una montagna che può essere scalata tutto l’anno, in inverno come in estate. Nei mesi freddi serve un giubbotto più pesante per scendere ed al massimo sono soli tre-quattro i giorni all’anno ove la neve vi impedirà di percorrere i suoi versanti; mentre in estate scalare l’Etna lasciando in basso la calura siciliana sarà una esperienza rigenerante.

Sono sei i versanti del Parco Ciclistico dell’Etna, tutte salite che guardano verso il cielo fumante del Vulcano e danno le spalle al Mare di Sicilia, la più breve 14 chilometri di salita con 800 metri di dislivello, la più lunga 19 chilometri con 1300 metri di dislivello.

Tutti i versanti sono dedicati a Campioni del Ciclismo che hanno scritto una pagina di storia della bicicletta direttamente sul Vulcano o comunque autori di imprese che rimangono nella memoria perpetua.

Le “salite ufficiali”, tutte segnalate nella mappa del sito www.parcociclisticoetna.com e contrassegnate ad inizio e fine da una lastra di pietra lavica ceramizzata di grandi dimensioni oltre che da cartelli con percorrenza chilometrica decrescente rispetto alla vetta e riportanti messaggi di attenzione per gli automobilisti, sono inserite in comprensorio “cycling friendly” costituito da asfalto in ottima condizione e recente rifacimento.

Anche la circolazione di veicoli è ridotta, visto che la quota di partenza è sempre sopra i 650 metri e l’approdo sempre sopra quota 1700 metri, fattore che ha consentito di circoscrivere il Parco Ciclistico Etna dentro i confini del Parco Nazionale dell’Etna, riconosciuto Partimonio Mondiale dall’Unesco e quindi tagliare fuori i grandi centri abitati come la città di Catania.

Molte le strutture ricettive nel comprensorio, composte prevalentemente da Agriturismi e Bed & Breakfast, inserite nella natura selvaggia dei pendii della montagna, ricchi di vegetazione mediterranea, olivi, vigneti, piantagioni di mandorle, nocciole e fichi d’india.

Si può anche approfittare delle strutture in riva al mare e cominciare la scalata da quota zero metri, salendo anche per 45 chilometri di fila e poi a fine discesa rigenerarsi con un bel bagno nel tiepido mare di Taormina o Aci Trezza.

Nei servizi del Parco Ciclistico Etna anche l’indicazione di dove dormire, dove noleggiare una bici, dove ripararla, dove acquistare una camera d’aria nuova e servizio guide cicloturistiche nel territorio.

E’ infine possibile conseguire un brevetto ciclistico ad ogni scalata, scaricabile dal sito web del Parco Ciclistico per riportare a casa, insieme al diploma, un pezzo di Sicilia e di Vulcano che vi rimarranno per sempre nel cuore.